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STORIA |
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Bepi Biasuzzi |
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Soula vince a Padova |
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Dalia con Giancarlo Baldi vince il Città di Padova |
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Bangie Bi con Mario Rivara vince il Nazionale a San Siro (1982) |
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Nobody Bi con Hakan Wallner |
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Penelope Dei e Jan Nordin |
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Ruth Bi con Mauro Biasuzzi |
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Zambesi Bi vince il Derby nel 1999 condotto da Mauro Biasuzzi |
E' sempre difficile raccontare una storia, soprattutto se lunga quarant'anni e piena di personaggi, date, nomi e luoghi.
Questa storia ha due colori: il rosso fuoco ed il verde speranza di una giubba che, con il passare del tempo, è sempre più stata prima attrice sui due giri di pista che tanto esaltano gli appassionati.
E' la storia della Scuderia Gina Biasuzzi nata nel 1962 nel Veneto e cresciuta in tutto il mondo per una fervida dedizione familiare di Bepi Biasuzzi, il Paròn, della moglie Gina e dei loro due figli.
Bepi Biasuzzi, un uomo che conosce il mestiere, ama i cavalli ed impone i suoi metodi conscio che per riuscire si può anche non piacere a qualcuno, ma che sa valutare la vita scindendo con oculatezza famiglia, lavoro, divertimento e passione; allevatore prima che proprietario, pronto a fare pazzie per fattrici che, per genealogia, potrebbero partorire un puledro forte, veloce e vincente che possa onorare il rosso ed il verde, colori voluti dalla Sig.ra Gina, donna forte e capace di far accettare le sconfitte ed esaltare le vittorie.
Questa storia continua con i ricordi spesso esaltanti e talvolta amari di chi ha dedicato le sue capacità ed esperienze a preparare e guidare i cavalli della scuderia. Sono tanti i nomi che si affollano alla mente: Serafini, G. Baldi, Barbetta, Savarese, Kruger, Wallner, Nordin e tanti altri.
La prima cavalla si chiama Tafta ma la più importante degli inizi è Soula guidata da E. Serafini (uomo eccezionale e vero signore, ricorda il Paròn) che si piazza terza in un Gran Premio a Trieste.
Lo stesso Serafini fa conoscere a Bepi Biasuzzi il driver tosco-emiliano G. Baldi. E' il 1968 e l'allenatore-driver sta
vivendo un momento magico. Il loro sodalizio frutta molteplici trionfi: con Barbablù nato ed allevato in scuderia (memorabili le sfide con Une de Mai), con Dalia, Carosio, Dosson e soprattutto con Timothy T, il vagone nero.
Nello stesso periodo la Scuderia, che diversica gli investimenti puntando su altri uomini e altre piazze, con Savarese su Maribon vince il Derby a Tordivalle.
Dopo Baldi per un paio di stagioni subentra Mario Barbetta fino a che il desiderio di primeggiare e le sortite all'estero orientano la scelta di un nuovo trainer fra gli stranieri.
Arrivano in scuderia i fratelli Kruger, Gerhard e Roman, con i quali, soprattutto con il secondo, si conseguono parecchie vittorie anche se meno eclatanti.
A metà degli anni '80 viene ingaggiato come catch-driver Mario Rivara e il Paron gli affida anche alcuni cavalli a pensione. Egli, ambizioso e attaccante come nello spirito dei Biasuzzi rappresenta l'ideale continuità con G.Baldi.
Termina il rapporto con i Kruger.
Rivara vince molto; tra le sue vittorie spiccano il Nazionale di Milano con Bangie Bi, il Derby con Gitana d'Asolo e il Lotteria con Contingent Fee.
Il sodalizio Rivara-Biasuzzi termina dopo l'arrivo di Hakan Wallner, grande allenatore, esperto di genealogie e veterinaria. Pur non vincendo molto, riesce a mettere in pista molti cavalli buoni, cosa fondamentale nell'ecomia dell'impresa.
Allena cavalli come Nadir Lb, Vega Lb, Lobster As e Nobody Bi.
La collaborazione Wallner-Biasuzzi si interrompe alla fine del 1991 ed è lo stesso trainer a consigliare i Nordin come suoi successori.
La Scuderia Biasuzzi, che anche negli Stati Uniti è nota per tenacia ed affidabilità, riesce a stipulare un accordo con Soren e Jan Nordin che in quell'anno si trasferiscono a Mirano, presentandosi con un'idea di allenamento innovativa anche sotto i profili delle strutture e dell'attenzione per i cavalli che, tra le altre cose, porta alla costruzione a bordo pista di una tribuna chiusa e riscaldata.
Nel 1992 esordisce il primo prodotto di rilievo cresciuto ed allenato dai Nordin, Penelope Dei, che con sicurezza e classe si impone in numerosi Gran Premi.
Da quell'anno è un susseguirsi di vittorie più o meno significative per merito dei vari Pecos Bi, Ringamaster Bi, Smart Bi, Uweny; quest'ultima nel 1996 domina il Nazionale Filly, è terza nel Derby e vince l'Orsi Mangelli Filly.
E' però il 1998 l'anno che rimarrà nella storia della scuderia come uno dei più ricchi di soddisfazioni: Ruth Bi, No Nosense Woman e Zambesi Bi si aggiudicano la bellezza di 15 Gran Premi.
Il maschio, rossoverde al cento per cento è, con Barbablù, il miglior prodotto di casa Biasuzzi; domina la carriera dei due anni conquistando la Coppa dell'Allevamento, il Gran Criterium e l'Allevatori; l'anno successivo regala il successo più bello alla scuderia Gina Biasuzzi: vince il Derby guidato da Mauro.
Condensare quarant'anni in poche righe è un'impresa improba.
Molte possono essere le cose che non sono state dette, tuttavia, quello che si può affermare senza timore di smentita è che la scuderia, anzi la famiglia Biasuzzi, è stata protagonista assoluta del trotto italiano, dominando in ogni categoria.
In quarant'anni il trotto è cambiato ma non sono mutati il ruolo e l'impegno dei Biasuzzi, sempre attivi nella ricerca di fattrici dalla genealogia regale che partoriranno puledri allevati, domati, allenati fino ad essere guidati in corsa come campioni dal blasone Bi
rosso e verde.
Scuderia G I N A B I A S U Z Z I snc sede legale: via Morganella Ovest, 55 - 31050 Ponzano Veneto (TV) sede operativa: Via Cavin di Sala, 237 - 30035 Mirano (VE) info@scuderiabiasuzzi.it - www.scuderiabiasuzzi.it
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